La storia di Pino e Giulia

Pino è un uomo di 49 anni che da quasi 6 anni dedica la sua vita alla fragile e indifesa esistenza di Giulia, la sua amatissima moglie, colpita da aneurisma cerebrale la domenica del 15 giugno 2003.

Ha 15 anni quando conosce Giulia, più giovane di un anno: lui frequenta la scuola alberghiera, mentre lei lavora in un maglificio. Tra i due ragazzi è un amore a prima vista. Si piacciono, si innamorano e in breve tempo la loro diventa una storia importante, tanto che dopo 6 anni si sposano e dal loro legame nasceranno due figli, Roberto nel 1985 e Dario nel 1998.

Pino e Giulia sono una coppia affiatata e legati da un profondo sentimento, che permette loro di condividere tutto. Lui è un uomo pieno di energie e con tanti progetti per il futuro, tanto che negli anni riesce a realizzare quello di aprire una gelateria, poi un’azienda di produzione artigianale di gelato che nel tempo diventa una piccola realtà imprenditoriale. Il destino sembra essere stato generoso con lui: è un uomo sereno e innamorato di sua moglie, con cui ha costruito una meravigliosa famiglia.
Ma tutto improvvisamente precipita irrimediabilmente.

Sono i primi giorni di giugno del 2003: Giulia inizia a lamentare frequenti mal di testa, ma non se ne preoccupa. Domenica 15 giugno dello stesso anno, Pino e Giulia sono in gelateria e stanno lavorando tranquillamente l’uno accanto all’altra, quando improvvisamente lei si accascia al pavimento. Giulia è stata colpita da un aneurisma cerebrale. Da questo momento in poi per Giulia e Pino inizierà un’esistenza nuova, fatta di lunghi percorsi, difficili e imprevedibili.

Dopo un mese di coma profondo e otto di coma vegetativo, Giulia si sveglia, è il 14 febbraio 2004, giorno del quarantaquattresimo compleanno di Pino, ma anche il giorno di San Valentino. E’ il giorno della speranza: da quel momento devono affrontare giorni duri, la riabilitazione di lei e le speranze di lui ad ogni miglioramento della moglie. Sono passati quasi 6 anni, e Pino non ha mai abbandonato Giulia, rinunciando al suo lavoro per dedicarsi alla sua Giulia e ai suoi figli.

Pino dice: “Io sono sempre innamorato di Giulia, nessuna donna la sostituirà mai, la amo, e non la potrei mai abbandonare.

Il figlio Roberto
Roberto ha 24 anni, ed è il figlio maggiore di Pino e Giulia. Lavora e frequenta l’università a Cesena. Racconta “Ho avuto un’infanzia bellissima, mio padre e mia madre non mi hanno fatto mancare nulla, ero coccolato e anche un po’ viziato, soprattutto da papà. Eravamo una bella famiglia e loro erano uniti, facevano tutto insieme. Erano dei genitori meravigliosi ed eravamo veramente felici.

Istanti dopo la tragedia che ha colpito mamma, io sono arrivato in gelateria e ho trovato la porta chiusa, ma attraverso i vetri vedevo mamma sdraiata a terra e papà accanto a lei insieme al medico, ma nessuno mi diceva niente. Ero confuso, non capivo e mi sentivo male. Il periodo successivo è stato il più brutto della mia vita, perché mamma mi mancava: è stato un distacco traumatico, alla mia vita manca un pezzo e nessuno potrà mai sostituirlo.

Mamma mi manca soprattutto nei suoi gesti e nelle sue attenzioni. Papà si è dedicato totalmente a mamma e quando la portava ovunque per curarla, io e mio fratello Dario vivevamo a casa dei nonni e con Maria, la nostra vicina di casa, che ormai è una di famiglia.

Negli ultimi anni il mio rapporto con papà è ancor più forte. Lui è il punto di riferimento un po’ per tutti noi, non si è mai fatto vedere triste o abbattuto, sempre allegro e reattivo. Io non so se sarei stato capace di fare quello che lui ha fatto per mamma. Ha sacrificato tutto per lei e non se ne è mai pentito e per questo lo ammiro. E’ un grande uomo.

Maria Aquilino, la vicina di casa
Maria conosce Pino e Giulia da circa 16 anni, quando si è trasferita in un appartamento di fronte a quello dei coniugi Fraccalvieri. Dice: “Era una famiglia bellissima. Pino e Giulia erano una coppia affiatata, di quelle che poche se ne vedono al mondo. Si amavano tanto e lei era una donna impagabile, generosa, disponibile e affettuosa, per me erano e sono due figli.

Appena ho saputo della tragedia di Giulia, sono andata a prendere il bambino Dario dalla zia, per farlo tornare a casa tranquillamente. Ovviamente mi sono messa subito a disposizione per aiutare Pino, che ne aveva proprio bisogno. I primi anni sono stati durissimi per tutti, ma soprattutto per lui, che si è occupato totalmente di Giulia abbandonando il lavoro per poterle stare accanto e accompagnarla nei vari centri di riabilitazione in Italia e all’estero.

Giulia è migliorata tantissimo, soprattutto grazie all’insistenza di Pino, un uomo straordinario, che non si è mai abbattuto di fronte alle difficoltà e ha insistito per aiutarla. Io mi sono sempre occupata dei ragazzi, soprattutto quando i genitori per lunghi mesi erano fuori all’estero per la riabilitazione di Giulia.

Siamo ancora più uniti, ormai le due case sono in comune, mangiamo sempre tutti insieme, e siamo un’unica famiglia, per me sono come figli, soprattutto Dario. Io mi occupo della casa e di Dario, e poi io rimango con Giulia, quando Pino ha necessità di uscire, come in occasione dell’organizzazione del “Concerto per Giulia e Maria” al Teatro Piccinni di Bari, del 5 febbraio scorso.

Michele Palmieri, l’amico di famiglia
Michele conosce Pino da circa 20 anni. Racconta: “Pino e Giulia erano unitissimi, non capitava mai che lui uscisse da solo senza di lei. Pino aveva mille attenzioni per Giulia e Giulia era una donna attiva e affettuosa, si vedeva che adorava il marito e i figli. Oggi Pino lotta per la moglie, la porta ovunque anche all’estero per aiutarla a migliorare, non si è mai voluto arrendere e ha sempre avuto una grande speranza. Non chiede mai aiuto a nessuno, perché anche se socievole rimane comunque riservato e discreto. Pino è una persona fantastica, eccezionale, non so quanta gente si sarebbe comportata così.